GESTIONE RISCHIO LEGIONELLA DOPO RIAPERTURA
INTRODUZIONE
Questa informativa (Rapporto ISS COVID-19 N°21/2020) è una guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive, e altri edifici ad uso civile industriale non utilizzati durante la pandemia COVID-19.
La chiusura di edifici o parti di essi, il loro uso limitato o
l’adeguamento/costruzione di edifici per ospitare malati o contatti di casi in
quarantena conseguentemente alla pandemia COVID-19, se non gestita in modo
adeguato, può aumentare il rischio di crescita di Legionella negli impianti idrici e nei dispositivi associati.
Alcuni autori hanno evidenziato che il 20% dei pazienti COVID-19 avevano
presumibilmente contratto una co-infezione da Legionella pneumophila avendo un titolo di anticorpi specifici IgM
anti-Legionella positivo.
Le presenti indicazioni integrano le misure routinarie di prevenzione e
controllo per contenere la proliferazione di Legionella negli impianti indicati nelle linee guida nazionali
anche in adeguamento al DL.vo 81/2008 s.m.i. che prevede l’obbligo, per il
datore di lavoro, di valutare il rischio Legionella
sia per i lavoratori che per qualsiasi altra persona che frequenti il luogo di
lavoro.
AZIONI DA INTRAPRENDERE NELLE
STRUTTURE TURISTICO RECETTIVE E IN ALTRI EDIFICI AD USO CIVILE E INDUSTRIALE.
Le indicazioni
riguardano alberghi, campeggi, e altre strutture recettive, queste indicazioni
sono rilevanti per tutti gli edifici ad uso civile e industriale, quali ad esempio
luoghi di lavoro, scuole, strutture per l’infanzia, istituti scolastici,
attività per la ristorazione, centri sportivi e commerciali, ecc.
Punti chiave
da ricordare sul rischio di contaminazione degli impianti da Legionella:
- Temperature
comprese tra 20 e 50°C, evitare possibilmente che in tutti gli impianti e in
tutte le sue parti la temperatura dell’acqua calda scenda sotto i 50°C e quella
dell’acqua fredda salga al di sopra dei 20°C; - Flusso nel
sistema idrico scarso o assente; - I materiali
utilizzati posso favorire la formazione di nicchie protettive e rilascio di
nutrienti per il batterio come: biofilm, calcare, ruggine, ecc; - Acqua in
ingresso di scarsa qualità, non adeguatamente potabilizzata e erogata a flusso
intermittente; - Sistemi che
diffondono goccioline inalabili come torri da raffreddamento o torri
evaporative; - Rubinetti
con assenza di rompigetto o in presenza di rompigetto incrostati, favoriscono
gli spruzzi d’acqua per impatto; - Utenze e/o
punti di uscita dell’acqua (docce, vasche idromassaggio, fontane, sciacquoni
per WC) non utilizzati per lunghi periodi di tempo; - Altre
attrezzature che possono generare aerosol (idropulitrici, sistemi di
irrigazione, autolavaggi, ecc);
Azioni da
intraprendere per garantire un normale regime di controllo
Nel caso in cui l’edificio o la struttura
siano rimasti chiusi per meno di un
mese o che risultino frequentati e/o mantenuti in modo da assicurare un
flussaggio periodico di acqua dai rubinetti e dalle docce presenti, è possibile
applicare un normale regime di controllo degli impianti. Vedi Linee guida rischio Legionellosi.
Azioni da
intraprendere per attuare un regime straordinario di controllo
La
temperatura dell’acqua, le condizioni favorevoli alla formazione di biofilm e
la concentrazione di disinfettante in rete sono fattori fondamentali
nell’influenzare la qualità dell’acqua. Pertanto, nel caso in cui l’edificio o
altra struttura siano rimasti chiusi
per più di un mese e che si progetti la riapertura, al fine di tenere
sotto controllo il rischio di proliferazione di Legionella, occorre applicare
le seguenti misure straordinarie di controllo:
- Verificare la
corretta circolazione dell’acqua, boiler ed accumuli devono avere una
temperatura non inferiore ai 60°C e in corrispondenza del ritorno degli anelli
di ricircolo la temperatura non deve scendere sotto i 50°C; - Verificare
che le utenze dell’acqua calda raggiungano una temperatura di almeno 50°C entro
un minuto dall’apertura del terminale. Per l’acqua fredda la temperatura deve
essere inferiore ai 20°C dopo un minuto di flusaggio. In presenza di valvole
miscelatrici verificare i valori a monte; - Pulire,
disincrostare e, all’occorrenza sostituire tutti i terminali di acqua calda e
fredda; flussare abbondantemente e disinfettare periodicamente con cloro le
cassette di scarico per WC; - Assicurarsi
che i serbatoi di stoccaggio dell’acqua potabile contengano cloro residuo
libero (consigliato 0,2 mg/l); - Verificare
che i valori di cloro siano raggiunti nei punti sentinella e in quelli
scarsamente utilizzati; - Monitorare
temperature e livelli biocida per 48 ore apportando, se necessario, le
opportune regolazioni; prelevare
campioni d’acqua per la ricerca di Legionella nei punti sentinella (48
ore dopo la conclusione della sanificazione). - Se i
campioni sono negativi la struttura può considerarsi sotto controllo e
riaperta.
Gestire
correttamente le altre sezioni impiantistiche
- Controllare lo stato di altri sistemi
impiantistici che saranno riattivati dopo un lungo periodo (es: torri
evaporative); - Per i sistemi che hanno continuato a
funzionare seguire il normale regime di controllo; - Per i sistemi sottoposti ad uno stato di
fermo, provvedere a pulizia completa e a disinfezione shock con cloro: 50 mg/l
di cloro residuo libero in tutte le parti dell’impianto per 1 ora (o 20 mg/l
per 2 ore); al termine sciacquare e drenare l’impianto; - Per torri evaporative vanno sempre attuati
interventi di pulizia, disinfezione e drenaggio; - Si ricorda che le procedure descritte nei
punti precedenti dovranno essere attuate anche nel caso in cui l’impianto sia
stato precedentemente drenato; - Assicurarsi che la documentazione inerente
alla valutazione del rischio, rivista e aggiornata (almeno ogni 2 anni,
consigliato ogni anno), il registro delle manutenzioni correttamente compilato
con firma del responsabile dei lavori.
Laboratori Analysis Srl